Un mondo di libertà

 

Cortometraggio a cura di:
Costanza Bigot, Samuele Conighi, Giada Moschion e Lucrezia Lesa, alunni della 5BSU dei Licei Slataper.

Il Cortometraggio ha partecipato e si è classificato al PRIMO POSTO per la sezione 3 del concorso "Ricordare la resistenza" promosso dall'associazione ANPI di Gorizia.

La storia racconta di un partigiano che nel 1945 si trova costretto a scappare, in mezzo ad un bosco di Gorizia, dagli occupatori nazi-fascisti, e che per pura casualità, sentendo un pianto in lontananza, trova una bambina la cui madre è stata portata via da degli “uomini cattivi”. Porta la bimba in salvo, adagiandola in un posto nel bosco dove è sicuro che i suoi compagni partigiani verranno a prenderla per salvarla.
Il partigiano corre, esce dal bosco, ed improvvisamente si ritrova sul castello di Gorizia, intento ad ammirare la città odierna. Interdetto, sconvolto, non comprende in che situazione si è ritrovato e solo dopo aver letto un monumento dedicato a 50 soldati partigiani morti per mano dell’occupatore nazista e dopo aver parlato con delle ragazze, capisce di trovarsi sì, sempre nella città di Gorizia, ma il 25 aprile 2022.
Il partigiano continua ad osservare intensamente il monumento, fin quando non compare di fianco a lui una signora anziana, che pronuncia le stesse parole di speranza che lui stesso nel 1945 aveva detto di ricordare alla bambina che aveva salvato: “per un mondo di libertà”.
In quel momento le emozioni e i sentimenti del partigiano si amplificano e si mescolano tra di loro; la paura con la speranza, l’incomprensione con l’accettazione, la guerra e la pace, il passato e il presente. Lo sguardo del partigiano, nella scena finale, parte da una nota acuta di sofferenza fino ad esprimere una presa di coscienza quieta e consapevole: “Noi partigiani ce l’abbiamo fatta”.
L’obbiettivo del corto è quello di comunicare che il 1945 non è un anno così lontano; i partigiani hanno resistito per un mondo di libertà e noi abbiamo il compito di ricordare sempre la Resistenza e la cui memoria deve essere sempre viva dentro ognuno di noi.